lunedì 14 aprile 2014

Camera dei comuni

(pag.303) “In apprensione, Maud si infilò in una porticina e salì la lunga scalinata che portava alla Strangers’ Gallery, il loggione destinato al pubblico che dava sull’aula della Camera dei Comuni. Lì si riuniva il governo supremo dell’impero britannico. In quell’aula venivano decise questioni di vita e di morte che avrebbero interessato i
quattrocentoquarantaquattro milioni di sudditi che vivevano sotto il dominio britannico, in una delle sue tante forme. Ogni volta che Maud vedeva quell’aula rimaneva colpita da quanto fosse piccola, meno capiente di una chiesa londinese di medie dimensioni.
Il governo e l’opposizione erano disposti l’uno di fronte all’altra su file di banchi a gradinate, separati da uno spazio vuoto che, secondo la leggenda, aveva la lunghezza di due spade, per impedire agli avversari di combattere. Durante la maggior parte dei
dibattiti l’aula era praticamente vuota, e non più di una decina di deputati se ne stava comodamente allungata sui seggi di cuoio verde imbottiti. Quel giorno, invece, i banchi erano gremiti e i parlamentari che non avevano trovato posto stavano in piedi vicino all’entrata. Solo le prime file, per tradizione destinate a ospitare i ministri di governo da un lato e i leader dell’opposizione dall’altro – i cosiddetti front-benchers -, erano vuote.”

[foto: Wikipedia Camera dei Comuni tra il 1870 e il 1885 circa]

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