venerdì 9 maggio 2014

Preparazione all’attacco al Palazzo d’Inverno

(pag.777) “Non si potevano commettere errori.
L’atto finale della rivoluzione doveva essere decisivo, Grigorij ne era consapevole. Si assicurò che gli ordini fossero chiari e arrivassero a destinazione nei tempi dovuti. Il piano non era complicato, ma lui temeva che la tabella di marcia di Trockij fosse ottimistica. Il grosso della forza d’attacco sarebbe stato costituito da marinai rivoluzionari. La maggior parte arrivava, in treno o per nave, da Helsinki, il capoluogo della regione finnica. Partirono alle tre del mattino. Altri venivano da Kronstadt, l’isola a una trentina di chilometri dalla costa che ospitava una base navale.
Era previsto che l’attacco sarebbe stato sferrato a mezzogiorno.
Come un’azione di guerra su un campo di battaglia, avrebbe avuto inizio con un tiro di sbarramento dell’artiglieria: i cannoni della Fortezza di Pietro e Paolo avrebbero sparato al di là del fiume per abbattere le mura del palazzo, poi i marinai e i soldati avrebbero preso possesso dell’edificio. Trockij disse che tutto sarebbe finito entro le due, l’ora in cui sarebbe dovuto iniziare il Congresso panrusso dei soviet.

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